Campanellino - Recensioni di bambini per bambini

Katitzi

Katarina Taikon

Di cosa parla questo libro?

Questo libro parla di una bambina rom di nome Katitzi che da piccola viene mandata in un istituto in cui è cresciuta fino a 8 anni. Un giorno papà Taikon viene a riprendere Katitzi, ma lei non si ricorda di suo papà quindi non vuole andarsene. Perciò la signorina Kvist, la direttrice Larsson e papà Taikon decidono di aspettare ancora una settimana per far andare via Katitzi. Passata una settimana, per salutarla, si da una festa d’addio all’istituto e quando arriva la macchina rossa squadrata Katitzi sale e tutti la salutano.

Dopo un po’ che sono in macchina Katitzi chiede:
“Quanto manca papà?”
“Solo qualche decina di chilometri” risponde papà Taikon.
Passa ancora poco tempo e papà Taikon dice:
“Ecco il nostro campo, laggiù al margine della foresta, lo vedi?”
“È lì che viviamo?” chiede Katitzi
“Sì, per il momento, è quello il nostro luna park.”

Così Katitzi scopre che la sua nuova casa è completamente diversa dall’istituto. Lì, per esempio, non c’è la lavanderia, per lavare i vestiti vanno dalla signora della fattoria, le chiedono un pentolone e lavano i vestiti con acqua molto calda e sapone.
Scopre anche che non ha la mamma del circo come credeva, ma c’è una vecchia signora con tre bambini più piccoli di lei, un po’ antipatica, che non le fa tenere la bambola che le aveva regalato la sua vera mamma quando era appena nata. Ci sono anche dei fratelli più grandi di lei: Paul, Rosa e Paulina (o Lena). Katitzi scopre cosa vuol dire gestire un luna park, è molto difficile, ma dopo un po’ ci si abitua.

Un giorno lei e Lena vanno giù al villaggio a prendere l’acqua e incontrano due bambine, Greta e Inga; il giorno dopo le invitano a giocare e loro arrivano in bicicletta. Katitzi vuole provare ad andare in bicicletta così Greta e Inga le insegnano ad andarci. Dopo qualche mese delle persone vengono a cacciare Katitzi e la sua famiglia dal campo solo perché erano rom e così Katitzi parte con la sua famiglia per un viaggio, finché arrivano in nuovo posto; quella sera papà Taikon invita suo fratello a cena e organizza una festa perché non lo vedeva da un sacco di tempo.

Un giorno Katitzi pensa che sia ingiusto che i rom non possano andare a scuola come tutti gli altri bambini, così chiede a papà Taikon se lei e Lena possono andarci. Una volta arrivati a scuola papà Taikon parla col direttore, ma lui non accetta bambine rom nella sua scuola perché ha paura che se ci sono bambine rom tutte le mamme degli altri bambini portino via i loro figli per paura degli zingari. Katitzi e Lena se ne vanno via molto tristi, ma dopo qualche giorno una signora va al campo: era la maestra Britta, che dice alle bambine che se vogliono possono fare un’ora di lezione quando tutti i bambini se ne sono andati da scuola. Katitzi e Lena accettano, così riescono ad andare a scuola per qualche settimana, ma poi vengono cacciati di nuovo perché la signora che gli aveva offerto il terreno del campo non si era ricordata che quel terreno era dei suoi figli e loro non volevano rom nelle loro terre.

La tua opinione del libro?

Leggendo questo libro ho imparato che anche se qualcuno è diverso va accettato per come è.

Quando l’autrice descrive i posti e i personaggi ti sembra proprio di essere uno di loro e di vivere in quei posti. Mi faceva molto arrabbiare quando venivano cacciati o quando non le facevano andare a scuola.

Sono rom, allora? tutti i bambini hanno il diritto di andare a scuola!

Ci sono poche illustrazioni, peccato…ma comunque: SUPERBELLISSIMISSIMISSIMO! Dovete assolutamente leggerlo!

Se vuoi approfondire ulteriormente, leggi l’articolo del nostro magazine dedicato a Katitzi e alla sua autrice, Katarina Taikon!

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